Il pugilato, uno sport da ring conosciuto in tutto il mondo, ha una ricca storia e tradizioni che risalgono a lungo nel tempo. Questa disciplina vede i pugili sfidarsi all’interno di un ring, colpendosi con pugni chiusi e protetti da guantoni.
Oltre ad essere uno sport olimpico, il pugilato è strettamente regolamentato a livello nazionale e internazionale. In Italia, la Federazione Pugilistica Italiana (FPI) è l’unico ente autorizzato dallo Stato a promuovere e controllare questa specialità. Mentre a livello internazionale, l’AIBA (Amateur International Boxing Association) regola tutte le attività dilettantistiche legate al pugilato.
Per quanto riguarda l’ambito professionistico, ci sono diverse sigle e organizzazioni che si occupano di regolare e promuovere i combattimenti. Tra le più antiche e prestigiose ci sono il World Boxing Council (WBC) e il World Boxing Association (WBA), ma nel corso degli anni ne sono emerse molte altre, creando così un maggior numero di campioni e titoli, come ad esempio l’International Boxing Association (IBA), la International Boxing Federation (IBF), la International Boxing Organization (IBO), la World Boxing Organization (WBO), la World Boxing Union (WBU) e molte altre.
Il mondo del pugilato professionistico è ricco di talento e di atleti straordinari che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di questo sport affascinante.
Storia del pugilato.
La boxe è una delle discipline di combattimento più antiche conosciute. I graffiti preistorici risalenti al III millennio a.C. mostrano figure di persone che combattono con i pugni chiusi. Le prime competizioni nella storia umana sono testimoniati dagli inni e dalle leggende delle civiltà della Mesopotamia e dell’antico Egitto. Anche nei poemi omerici si trovano diverse menzioni al pugilato.
In quel periodo, i combattimenti erano duelli selvaggi e brutali che spesso portavano a ferite gravi o addirittura alla morte di uno dei contendenti. Furono i greci a iniziare a proteggere le mani con una sorta di “guanti”, inizialmente costituiti da semplici strisce di cuoio arrotolate attorno ai polsi e alle nocche, per evitare danni eccessivi alle proprie mani e al volto dei combattenti. Successivamente, queste strisce di cuoio furono sostituite da vimini utilizzati per la produzione di cesti, con borchie di ferro, oppure da cuoio trattato appositamente per essere tagliente (i cosiddetti “cesti” romani).
Nella boxe greca antica venivano utilizzate anche le gambe, mentre l’uso esclusivo dei pugni era tipico della boxe romana ed etrusca. Non esistevano categorie di peso e gli incontri non avevano una durata prefissata, continuando fino a quando uno dei due sfidanti si arrendeva.
L'evoluzione della boxe come sport
Durante il Medioevo, questa disciplina attraversò una fase di profondo declino. Fu solo nel 1700 che, grazie soprattutto agli inglesi, nella boxe iniziarono a svilupparsi le prime tecniche e regolamenti che trasformarono questa forma di combattimento in uno sport vero e proprio anziché un semplice scontro cruento. Nel 1743, il pugile inglese Jack Broughton definì le prime regole per la boxe nel libro “London Prize Ring Rules”, che divennero il punto di riferimento per l’organizzazione degli incontri.
Nel 1865, John Sholto Douglas scrisse insieme all’atleta John Graham Chambers le “Regole del marchese di Queensberry”, ovvero il codice della boxe scientifica che contiene i principi fondamentali della boxe come viene praticata anche oggi: l’uso obbligatorio dei guantoni, i round, il knock out (KO) e le categorie di peso.
Nei primi anni del Novecento furono stabilite ulteriori categorie di peso e, per limitare la durata degli incontri, si decise che il numero massimo di riprese doveva essere di 15 per gli incontri validi per i titoli europei e mondiali e di 12 per i titoli nazionali. Con l’introduzione di limiti temporali agli incontri, divenne necessario stabilire criteri per determinare la vittoria ai punti, risolto con l’istituzione dei giudici di gara. Così nacque la boxe moderna.

Protezioni utilizzate nel combattimento: sicurezza e prevenzione.
I pugili professionisti utilizzano numerose protezioni per garantire la loro sicurezza e prevenire lesioni gravi durante i combattimenti. Le principali protezioni sono:
- Guantoni da boxe: i guantoni da boxe sono fondamentali per proteggere le mani dei pugili durante i colpi. Nel pugilato professionale, il peso dei guantoni varia a seconda della classe e della categoria di peso dei pugili. Gli uomini professionisti utilizzano guantoni da 8 once (227 grammi) per le categorie di peso fino ai welter compresi, e guantoni da 10 once (284 grammi) per le categorie di peso dai superwelter fino ai pesi massimi. Le donne professioniste utilizzano sempre guantoni da 10 once in tutte le categorie di peso.
- Bendaggi: i bendaggi sono avvolti intorno alle mani e ai polsi per fornire un ulteriore supporto e protezione durante i colpi. I bendaggi aiutano a stabilizzare le articolazioni e ridurre il rischio di infortuni alle mani.
- Conchiglia: la conchiglia è una protezione indossata dagli uomini per proteggere l’area genitale durante gli incontri. È realizzata in materiale resistente agli urti e offre una barriera protettiva.
- Paradenti: i paradenti sono indossati dai pugili per proteggere i denti e la mascella durante i colpi. Possono essere modellati sulla bocca del pugile per adattarsi perfettamente e offrire una protezione ottimale.
- Caschetto senza parazigomi (combattimenti dilettanti): nei combattimenti dilettanti, viene utilizzato un caschetto senza parazigomi per proteggere la testa del pugile durante gli incontri. Il caschetto è realizzato con materiali morbidi e imbottiti per ridurre l’impatto dei colpi alla testa.
- Paraseno (per le atlete): nelle competizioni femminili, le pugili possono utilizzare un paraseno per proteggere il seno durante gli incontri. Questa protezione è progettata appositamente per adattarsi alle esigenze delle atlete.
Utilizzando queste protezioni, i pugili professionisti possono affrontare i loro avversari in modo sicuro e ridurre il rischio di gravi lesioni. È essenziale che i pugili rispettino le regole e indossino tutte le protezioni necessarie per garantire un combattimento equo e protetto.
Pugilato: differenze tra dilettanti e professionisti.
I pugili dilettanti e i pugili professionisti costituiscono categorie distinte nel mondo del pugilato. Ecco alcune differenze significative tra i due:
Pugili dilettanti:
- I pugili dilettanti sono suddivisi in categorie in base all’età, alle abilità e all’esperienza. Queste categorie includono aspiranti, schoolboys, junior, youth ed elite.
- Durante gli incontri dilettantistici, i pugili indossano un abbigliamento specifico che differisce da quello dei professionisti. È obbligatorio l’uso del casco protettivo e della canottiera del colore corrispondente al proprio angolo.
- È vietato far combattere un pugile dilettante con un pugile professionista. Inoltre, è proibito allenarli o esibirli insieme, a meno di deroghe specifiche stabilite dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI).
Pugili professionisti:
- I pugili professionisti sono atleti che soddisfano i requisiti fisici e tecnici stabiliti dalla FPI. Essi esercitano l’attività sportiva come lavoro autonomo, stipulando contratti per uno o più incontri con società organizzatrici.
- A differenza dei dilettanti, i pugili professionisti non indossano caschi protettivi durante gli incontri.
- I pesi dei guantoni utilizzati dai pugili professionisti variano in base alla categoria di peso: 8 once (227 grammi) per le categorie di peso fino ai welter compresi, e 10 once (284 grammi) per le categorie di peso dai superwelter fino ai pesi massimi.
- I pugili professionisti competono per titoli nazionali, europei e mondiali, cercando di avanzare nella classifica mondiale della loro categoria di peso.
Categorie di peso.
Le categorie di peso sono un elemento fondamentale nel mondo del pugilato, in quanto determinano quale peso di combattente può competere contro un altro. Ci sono diverse categorie di peso, ognuna delle quali ha un limite di peso specifico.
Nei combattimenti dilettanti, le categorie di peso sono le seguenti: minimosca (49 kg), mosca (52 kg), gallo (56 kg), leggeri (60 kg), superleggeri (64 kg), welter (69 kg), medi (75 kg), mediomassimi (81 kg), massimi (91 kg) e supermassimi (oltre 91 kg).
Nel pugilato professionale, le categorie di peso sono espresse in libbre e corrispondono a: paglia (47,62 kg), minimosca (48,99 kg), mosca (50,80 kg), supermosca (52,16 kg), gallo (53,52 kg), supergallo (55,34 kg), piuma (57,15 kg), leggeri jr (superpiuma) (58,97 kg), leggeri (61,24 kg), welters jr (superleggeri) (63,50 kg), welters (66,68 kg), superwelters (medi jr) (69,85 kg), medi (72,58 kg), supermedi (76,20 kg), mediomassimi (79,38 kg), cruiser (massimi leggeri) (90,72 kg), massimi (oltre 90,72 kg)
Essere nella giusta categoria di peso è essenziale per un pugile, in quanto gli permette di combattere contro avversari dello stesso livello fisico. Inoltre, alcune categorie di peso sono più prestigiose di altre, a seconda della storia del pugilato e dei grandi campioni che vi hanno combattuto.
Tecniche consentite nel pugilato: regole e strategie di combattimento.

Nel regolamento del pugilato, ci sono alcune tecniche chiaramente consentite durante il combattimento. Queste tecniche validamente utilizzabili dai pugili includono:
- Ganci: i ganci sono potenti colpi laterali che vanno verso la testa o il corpo dell’avversario. Questa tecnica richiede una buona coordinazione e potenza per ottenere risultati efficaci.
- Diretti: i diretti sono jab potenti che vanno dritti verso il volto o il petto dell’avversario. Questo colpo punta a destabilizzare l’avversario e a mantenere una buona distanza durante il combattimento.
- Uppercuts: gli uppercuts sono colpi potenti che vanno verso il mento o il corpo dell’avversario. Questa tecnica è particolarmente efficace da utilizzare vicino alla distanza ravvicinata.
Mentre queste tecniche sono consentite, è fondamentale riconoscere che il pugilato è disciplinato da regole ben definite:
- I colpi sotto la cintura sono proibiti.
- Gli attacchi alla nuca e alle articolazioni sono vietati.
- I colpi dopo la campana finale o quando l’avversario è a terra sono considerati scorrettezze gravi.
Seguendo queste regole e strategie di combattimento, i grandi pugili sono riusciti a raggiungere il successo nel corso della storia del pugilato.
Durata dei combattimenti nel pugilato: tempo e round.
Tempo e Round dei Combattimenti.
La durata dei combattimenti di boxe può variare notevolmente in base al livello degli atleti, all’importanza dell’incontro e alle regole stabilite dalla federazione. Ad esempio, la durata dei round può essere di 3 round da 2 minuti ciascuno per i pugili novizi, 3 round da 3 minuti per i pugili dilettanti e 12 o 15 round in caso di incontri per il titolo mondiale dei pugili professionisti. Indipendentemente dal livello della competizione, l’intervallo tra una ripresa e l’altra è sempre di 1 minuto.
Migliori Pugili Italiani.
Primo Carnera

Primo Carnera, soprannominato “La montagna che cammina“, è famoso per la sua imponente stazza e le sue vittorie nel mondo del pugilato. Durante la sua carriera, ha ottenuto sia il titolo mondiale che quello europeo tra il 1933 e il 1935. In seguito ai suoi meriti sportivi, ha anche ottenuto la cittadinanza americana. Carnera era noto per la sua statura imponente, essendo alto più di due metri, e per la sua incredibile forza. Era in grado di mandare KO i suoi avversari con un solo colpo ben assestato. Negli anni ’40, ha trovato successo nel mondo del cinema e del wrestling, diventando una figura molto famosa anche in quei campi.
Nino Benvenuti

Nino Benvenuti è considerato uno dei pugili italiani più famosi di tutti i tempi. Ha trionfato alle Olimpiadi nel 1960 nella categoria dei Pesi Welter e successivamente ha conquistato il titolo mondiale e il titolo europeo. Uno dei suoi record è stato detenere contemporaneamente i titoli mondiali Welter e Superwelter. Nel 1999, è stato inserito nella International Boxing Hall of Fame come uno dei migliori pugili di sempre. È uno dei due italiani ad aver ricevuto questo riconoscimento, insieme a Duilio Loi. Nonostante non fosse cittadino americano, Benvenuti è stato accolto nella National Italian-American Sports Hall of Fame per i suoi incredibili successi negli Stati Uniti.
Duilio Loi
Duilio Loi è un altro pugile italiano che ha raggiunto l’accesso alla Hall of Fame di questo sport, insieme a Nino Benvenuti. È famoso per le sue numerose vittorie sul ring, avendo perso solo tre volte su 126 incontri disputati. Ha conquistato e difeso diversi titoli mondiali ed europei durante la sua carriera. Loi non era famoso tanto per la forza fisica quanto per la velocità e l’agilità sul ring. Era in grado di sferrare continui attacchi ai suoi avversari fino a sfinirli, guadagnandosi il soprannome di “L’uomo dell’ultimo round“. A differenza dei suoi avversari, aveva ancora molta energia alla fine del match.
Clemente Russo
Clemente Russo è uno dei pugili italiani più famosi dell’epoca moderna. Nonostante abbia sfiorato l’oro olimpico in due occasioni, ha ottenuto due medaglie d’argento alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e di Londra nel 2012. Ha vinto più volte nella categoria dei Pesi Massimi sia ai Campionati Mondiali che agli Europei. Dopo la sua esperienza sportiva, è diventato una figura pubblica con diverse partecipazioni a programmi televisivi e film. Ha anche recitato come attore protagonista nel film “Tatanka”, ispirato proprio a un pugile. Nel 2021, ha accettato il ruolo di Direttore tecnico del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre.
Rocky Marciano

Il Leone Italo-Americano
Rocky Marciano, noto anche come Rocco Marchegiano, è un famoso pugile italo-americano diventato un’icona del pugilato internazionale. È stato soprannominato “Il Leone Italo-Americano“. Marciano detiene il record di incontri combattuti e vinti (49), anche se questo primato è stato superato alcuni anni fa da Floyd Mayweather. Era un mix perfetto di forza, atletismo e determinazione. Il suo obiettivo era sempre quello di combattere e grazie alla sua tecnica ha raggiunto i massimi livelli nel pugilato. È presente nella International Boxing Hall of Fame come uno dei pugili più iconici nella storia di questo sport.
I pugili più potenti nella storia del pugilato.
Floyd Mayweather Jr.

Floyd Mayweather Jr. è un ex pugile statunitense, noto con i soprannomi “Pretty Boy Floyd” e “Money Mayweather”. Ha ottenuto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 e in seguito è diventato campione del mondo WBC in cinque diverse categorie di peso. È stato nominato Fighter of The Year dalla rivista Ring Magazine nel 1998 e nel 2007. È stato al vertice della classifica pound for pound di Ring Magazine dal 18 luglio 2005 al 2 giugno 2008. La sua carriera si è conclusa con un record di 50-0-0 dopo il suo ultimo incontro contro Conor McGregor nel 2017. Oltre ai successi sul ring, è stato uno degli atleti più richiesti e pagati per gli eventi pay-per-view di tutti i tempi in ogni sport, guadagnando cifre straordinarie.
Julio César Chávez
Julio César Chávez González è un ex pugile messicano, noto come “il Toro di Culiacàn” e “el gran Campeon Mexicano”. Durante la sua carriera ha combattuto 115 incontri, vincendone 107 di cui 86 per KO, perdendone 6 e pareggiandone 2. È stato campione del mondo in tre diverse categorie di peso e ha avuto una media di vittorie per KO del 74,78%. È considerato uno dei pugili “più grande di tutti i tempi nel pound for pound” e ha affrontato grandi campioni di boxe, diventando un’icona amata in tutto il Messico.
Mike Tyson

Mike Tyson è un ex pugile statunitense noto come “Iron Mike“, “The Baddest Man on the Planet”, “Kid Dinamite” e “King Kong”. È considerato uno dei migliori pesi massimi nella storia del pugilato. Nonostante la sua altezza non elevata per la categoria, è stato uno dei picchiatori più efficaci e temibili nella storia della divisione. Dopo aver guadagnato più di 300 milioni di dollari durante la sua carriera, ha dichiarato bancarotta nel 2003 a causa di pesanti debiti.
George Foreman

George Foreman è un ex pugile statunitense con una carriera protrattasi dal 1969 al 1977 e dal 1987 al 1997. È stato due volte campione del mondo dei pesi massimi e ha vinto la medaglia d’oro olimpica nella categoria dei pesi massimi a Città del Messico nel 1968. È considerato uno dei più grandi pugili di ogni epoca e ha avuto successo anche come testimonial del George Foreman Grill, vendendo oltre 100 milioni di unità in tutto il mondo.
Joe Frazier
Joe Frazier è stato un pugile statunitense noto come “Smokin’ Joe“. È stato campione del mondo indiscusso dei pesi massimi e famoso per il suo stile di combattimento aggressivo e spettacolare, nonché per il suo famoso gancio sinistro. È considerato uno dei dieci migliori pesi massimi di tutti i tempi ed è incluso nella International Boxing Hall of Fame e nella World Boxing Hall of Fame.
Henry Armstrong

Henry Armstrong è stato un pugile statunitense noto come “Homicide Hank“. È uno dei pochissimi pugili ad aver detenuto tre titoli in tre diverse categorie di peso contemporaneamente. È riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo ed è stato Fighter of the Year della rivista Ring Magazine nel 1937.
Il pugile più conosciuto da tutti: Muhammad Ali

Dentro un ring o fuori, non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra.
Muhammad Ali
Il pugile, che forse, è il più riconosciuto al mondo è Muhammad Ali, noto anche come “Il più grande di tutti i tempi“. Ha dimostrato di essere un pugile completo con la sua velocità, la forza e la grande intelligenza tattica. Ha affrontato avversari di alto livello e ha conquistato il titolo mondiale per tre volte.
Questi pugili hanno dimostrato di essere i più forti nella storia del mondo del pugilato. Con le loro abilità straordinarie, la forza e la disciplina, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di questo sport.
Questi pugili hanno lasciato un’eredità nel mondo dei pugili e continueranno ad essere fonte di ispirazione per le generazioni future. Non importa quanto il tempo passi, le gesta di questi pugili rimarranno un punto di riferimento per i futuri campioni.