Il calcio femminile ha una storia affascinante e ricca di momenti significativi che hanno contribuito alla sua crescita e riconoscimento nel corso degli anni. Dalle sue umili origini nel 1892 con la creazione della prima squadra femminile ad Edimburgo, conosciute come le “signore del Kerr”, fino ai giorni nostri, il calcio femminile ha sicuramente superato molte sfide e ha fatto grandi progressi.
Esploreremo la storia del calcio femminile, evidenziando i momenti chiave e le personalità che hanno plasmato questo sport in continua evoluzione. Sia che siate appassionati di calcio o semplicemente incuriositi dalla crescita del calcio femminile, questa è un’ottima occasione per capire come la partecipazione delle donne a questo sport sia diventata sempre più importante e rilevante.
La storia del calcio femminile in Italia.

Dalle Prime Affermazioni alle Difficoltà Attuali.
Il calcio femminile ha le sue radici nel XIX secolo. Mentre l’origine del calcio maschile viene fatta risalire al 1863 in Inghilterra, le prime tracce del calcio femminile si trovano in Scozia.
Nel 1881, ad Edimburgo, si svolse il primo incontro ufficiale di calcio tra donne. Questo evento fu reso possibile grazie all’iniziativa e alla volontà di Helen Graham Matthews, una suffragista scozzese.
Tuttavia, è importante sottolineare che inizialmente questo sport era soggetto a molte restrizioni e pregiudizi sociali. Le donne erano spesso costrette a giocare con abiti tradizionali, come gonne e tacchi, dimostrando la loro passione per il gioco nonostante le limitazioni imposte dalla società dell’epoca.
La storia del calcio femminile in Italia ha avuto inizio nel XX secolo. Nel 1920, il primo club italiano, il “Club Atletico Femminile di Milano”, fu fondato a Milano. Tuttavia, in Italia ha affrontato molte difficoltà nel corso degli anni a causa di restrizioni e pregiudizi sociali.
Negli anni ’30, il regime fascista vietò ufficialmente la pratica di questo sport in Italia, considerandolo incompatibile con la visione tradizionale dei ruoli di genere. Solo negli anni ’60 ha iniziato a riguadagnare popolarità, con l’organizzazione di alcune partite amichevoli tra squadre femminili.
Nel 1968 è stato fondato il primo campionato italiano di calcio femminile, anche se inizialmente era poco organizzato e poco riconosciuto. Negli anni successivi, ha continuato a svilupparsi lentamente, con l’aumento del numero di squadre e l’organizzazione di competizioni ufficiali.
In Italia negli ultimi decenni si sono fatti importanti progressi. Nel 2018, la Serie A femminile è stata ufficialmente riconosciuta come un campionato professionistico. La Nazionale italiana femminile ha partecipato a diverse competizioni internazionali, tra cui la Coppa del Mondo FIFA e il Campionato europeo femminile.
Il calcio femminile durante la prima guerra mondiale.
In questo periodo, il calcio femminile fu però oggetto di controversie e resistenza da parte di alcune autorità. In alcuni casi, furono vietate le partite tra squadre femminili, poiché si riteneva che fossero una distrazione dalla guerra e usurpassero il ruolo tradizionale delle donne.
Nonostante le difficoltà, molte squadre riuscirono a sopravvivere e continuarono a giocare, dimostrando l’indomabile spirito delle giocatrici di calcio. L’attenzione mediatica e il sostegno però diminuirono significativamente durante questo periodo.
Gli inizi del calcio femminile in Italia.
Il calcio femminile iniziò a svilupparsi timidamente in Italia nei primi anni del Novecento. Nel 1933, a Milano, fu fondato il Gruppo Femminile Calcistico, ma dopo otto mesi il CONI frenò l’entusiasmo a seguito di un articolo de Il Calcio Illustrato che stava suscitando clamore. Nel 1946, a Trieste, vennero fondate due squadre: la Triestina e il San Giusto. Nel 1950, a Napoli, fu creata l’Associazione Italiana Calcio Femminile, che tuttavia durò solo fino al 1959, quando venne sciolta.
Il primo campionato italiano.
In Italia Il calcio femminile ha avuto inizio ufficialmente nel 1968, quando è stato istituito il primo campionato italiano. La competizione è stata organizzata dalla FFIGC (Federazione Femminile Italiana Gioco Calcio) e comprendeva squadre provenienti da diverse regioni del paese.
Il primo campionato si è svolto in forma di torneo ad eliminazione diretta, con le squadre che si affrontavano in una serie di partite fino a determinare la squadra vincitrice. La prima finale del campionato si è tenuta il 27 aprile 1968 allo stadio Comunale di Vercelli, con la squadra del Lombardia Milanese che ha sconfitto il Real Torino per 4-1.
Questa competizione pionieristica ha rappresentato un importante passo avanti per il calcio femminile in Italia, aprendo la strada alle generazioni future di giocatrici e all’evoluzione del campionato italiano nel corso degli anni successivi.
La nascita della FICF
L’evoluzione del calcio femminile in Italia ha visto importanti sviluppi nel corso degli anni. Nel 1965, presso l’Arena Civica di Milano, si tenne un match tra Bologna e Inter con la partecipazione di giovani atlete milanesi, suscitando un buon interesse da parte del pubblico. L’allenatrice e arbitro della partita fu Valeria Rocchi. In seguito, nel 1968, venne fondata la Federazione Italiana Calcio Femminile (F.I.C.F.) e si disputò il primo campionato italiano con la partecipazione di 10 squadre. Il primo Scudetto fu conquistato dal Genova Calcio Femminile, mentre nel campionato UISP il Bologna si aggiudicò la vittoria sia nel 1968 che nel 1969.
Nel 1970, dieci società abbandonarono la F.I.C.F. per creare la Federazione Italiana Femminile Gioco Calcio (F.I.F.G.C.) con il presidente Avvocato Giovanni Trabucco. Tuttavia, la richiesta di riconoscimento da parte della FIGC non ebbe successo e si disputarono due campionati separati: il FICF, vinto dalla Real Torino, e il FIFGC, vinto dalla Gommagomma Meda. Nel 1972, le due federazioni si unirono per formare la Federazione Femminile Italiana Unita Giuoco Calcio (FFIUGC) con Giovanni Trabucco come presidente. La Gamma 3 Padova si aggiudicò il titolo nel 1972 e nel 1973, mentre l’ultimo campionato FICF fu vinto dal Milan nel 1974.
Nel 1975 nacque la Federazione Italiana Gioco Calcio Femminile (F.I.G.C.F.), con i campionati nazionali A e B e le categorie interregionali C e D, oltre alle attività giovanili provinciali. Il Milan vinse il primo titolo FIGCF, seguito dal Valdobbiadene che conquistò il campionato grazie alle prestazioni della prolifico attaccante Susanne Augustesen, autrice di oltre 600 reti nella serie A del calcio femminile. Augustesen segnò 28 gol nel 1976 e 42 nel 1977, continuando a segnare fino al suo ritiro nel 1995.
Il primo club di calcio femminile.

Nel panorama del calcio femminile italiano, il primo club ad essere fondato è stato il “Milan Ladies” nel lontano 1965. Questo club, affiliato al celebre Milan, ha aperto la strada per il calcio giocato dalle donne in Italia. Il Milan Ladies ha iniziato a disputare partite amichevoli contro altre squadre femminili e ha rapidamente guadagnato popolarità tra gli appassionati di questo sport.
Durante il corso degli anni, il Milan Ladies ha fornito una piattaforma per le giocatrici talentuose e appassionate di calcio, permettendo loro di coltivare le loro abilità e competere ad alto livello. Questo club è stato inoltre un punto di riferimento per lo sviluppo del calcio femminile nel paese, ispirando la creazione di altri club e promuovendo l’attenzione mediatica sulle partite e sui tornei femminili.
Grazie al coraggio e alla determinazione delle donne che hanno fatto parte del Milan Ladies e di altri club pionieri, il calcio femminile in Italia ha continuato a crescere negli ultimi decenni, raggiungendo livelli sempre più alti di competitività e visibilità.
Il primo incontro di calcio internazionale tra donne.

Nel 1920, in Inghilterra, si svolge la prima partita internazionale ufficialmente riconosciuta tra le Kerr’s Ladies e una squadra francese. Questo evento attira circa 25.000 spettatori ed è giocato sia in Inghilterra che in Francia.
Successivamente, il giorno di Santo Stefano del 1920, al Goodison Park di Liverpool si tiene un nuovo evento a scopo benefico. Le Kerr’s Ladies si scontrano con le ST. Helens Ladies. Entrambe le squadre sono composte da donne che lavorano nelle rispettive fabbriche, rappresentandole. Questo evento attira un pubblico di più di 50.000 spettatori.
Il movimento calcistico femminile in Inghilterra continua a crescere costantemente, tanto che nel 1921 sono attivi circa 150 club.
Il grande seguito del Mondiale 2019.
La svolta nel calcio femminile italiano sembrava essere arrivata in Francia nel 2019, durante la Coppa del Mondo. La squadra italiana allenata da Milena Bertolini è stata una vera rivelazione nella fase a gironi, superando il proprio gruppo come prima classificata, nonostante le previsioni la vedessero eliminata a favore di squadre più famose come l’Australia e il Brasile.
Da vera outsider, la nazionale femminile italiana ha raggiunto gli ottavi di finale battendo la Cina, ancora una volta contro ogni pronostico. Purtroppo si è fermata ai quarti di finale contro l’Olanda, ma il successo della squadra si è potuto notare dai numeri. La partita contro i Paesi Bassi ha registrato un’audience di oltre sei milioni di spettatori, rappresentando il 44,35% delle persone che stavano guardando la televisione.
Tuttavia, il vero punto di svolta si è verificato durante la fase a gironi quando le partite sono state trasmesse dalla RAI su RAI 1. Durante il match contro il Brasile, ben 7.303.000 spettatori si sono sintonizzati sulla prima rete pubblica per seguirlo.
Questi numeri testimoniano l’enorme seguito che il calcio femminile ha ottenuto in Italia durante la Coppa del Mondo del 2019 e hanno contribuito a consolidare la visibilità e l’interesse nei confronti della nazionale italiana femminile.
Il numero di squadre femminili in Italia.

- L’Italia ha assistito a un notevole aumento del numero di squadre femminili negli ultimi anni.
- Nel 2020, erano registrate oltre 4. 000 squadre di in tutto il paese.
- Questo è un aumento significativo rispetto al passato e dimostra l’interesse sempre crescente per questo sport in Italia.
- Le squadre sono divise in varie categorie, dalla Serie A Femminile alle leghe giovanili.
- La quantità di squadre è testimone del fatto che sempre più ragazze e donne italiane si avvicinano a questo sport.
- Nonostante ciò, ci sono tuttavia ancora sfide e disparità da affrontare nel calcio femminile italiano.
- Ad esempio, le condizioni di finanziamento e i salari delle giocatrici sono spesso inferiori rispetto a quelli dei loro colleghi maschi.
- Tuttavia, il numero in costante crescita di squadre femminili in Italia è un segno positivo per il futuro del calcio femminile nel paese.
L'evoluzione del calcio femminile in Italia: dalla storia alla conquista del professionismo.

Gli inizi difficili del calcio femminile in Italia.
Negli ultimi anni, il calcio femminile in Italia ha subito importanti cambiamenti e miglioramenti, grazie all’attenzione e all’impegno della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) sotto la gestione di Gabriele Gravina.
A partire dal 1° luglio, il calcio femminile è passato al professionismo, segnando un importante traguardo. Le calciatrici non sono più considerate dilettanti, ma possono godere di contratti collettivi che prevedono stipendi più elevati, contributi pensionistici e altre tutele legali e sanitarie. Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per i club di fare plusvalenze attraverso la vendita di giocatrici cresciute nel settore giovanile o acquistate a basso costo.
La FIGC sta lavorando attivamente per promuovere e sviluppare il calcio femminile in Italia. Negli ultimi anni, sono state messe in atto diverse iniziative per incrementare la visibilità e l’interesse verso questo sport. Sono stati fatti importanti investimenti nella formazione e nello sviluppo delle giovani calciatrici, al fine di garantire una solida base di talenti per il futuro.
Grazie a questi sforzi, in Italia si stanno finalmente superando gli stereotipi legati alla figura della donna nel calcio e alla qualità del gioco. Ci sono ancora sfide da affrontare, ma l’attenzione crescente e l’impegno della FIGC stanno contribuendo a cambiare il volto del calcio femminile in Italia e a farlo crescere sempre di più.
La nascita della Serie A femminile: un nuovo capitolo per il calcio italiano.

Dopo anni di impegno nel calcio femminile, finalmente è arrivato un grande traguardo per l’Italia: la nascita della Serie A femminile. Questo è un passo importante che segna un nuovo capitolo nella storia del calcio italiano.
La Serie A femminile è stata fondata nel 2018 e ha visto Squadre come la Juventus, il Milan, e la Roma partecipare al campionato. Questo ha dato visibilità e rispetto al calcio femminile, permettendo alle giocatrici di essere riconosciute come professioniste nel loro sport.
Ciò ha contribuito ad aumentare la competitività, con partite emozionanti e una maggiore attenzione da parte dei tifosi. La Serie A femminile ha dimostrato che le donne possono giocare a calcio al più alto livello e ha ispirato molti giovani a seguire il loro sogno nel mondo del calcio.
Le calciatrici italiane che hanno lasciato il segno nella storia.
- Carolina Morace: una delle prime calciatrici italiane ad avere successo sia a livello nazionale che internazionale. Ha giocato per la nazionale italiana e per squadre italiane e straniere, dimostrando grande talento e determinazione nel campo di gioco.
- Patrizia Panico: una leggenda del calcio femminile italiano. È stata la prima calciatrice italiana a raggiungere i 100 gol nella nazionale, dimostrando la sua abilità nel segnare. Ha giocato per squadre italiane di alto livello e ha lasciato un segno nel calcio femminile nazionale.
- Melania Gabbiadini: una delle calciatrici italiane più note degli ultimi anni. Ha giocato per la nazionale italiana e ha avuto successo anche in squadre di club italiane e straniere. È famosa per la sua velocità e capacità di segnare gol.
Queste sono solo alcune delle calciatrici italiane che hanno fatto la storia del calcio femminile nel nostro paese. Hanno dimostrato che il calcio non è solo uno sport maschile e hanno ispirato molte giovani ragazze a seguire il loro sogno di diventare calciatrici professioniste.
L'evoluzione delle regole del gioco nel calcio femminile.
Nell’arco della storia, questo sport ha subito diverse modifiche alle regole del gioco per adeguarsi alle esigenze e alle caratteristiche delle calciatrici. Queste modifiche hanno cercato di garantire una partita equa e sicura per tutti i partecipanti. Nel corso degli anni, sono state apportate modifiche alle dimensioni del campo. Le dimensioni dei campi da calcio femminili sono leggermente più ridotte rispetto a quelli maschili, per adattarsi alla fisicità e all’agilità delle giocatrici. Sono state anche modificate le regole riguardo al contatto fisico e alle mischie. Nel calcio femminile, è vietato il contatto fisico eccessivo e le mischie sono disciplinate in modo da evitare situazioni pericolose. Un’altra modifica significativa riguarda l’abbassamento del tempo di gioco. Le partite di calcio femminile hanno una durata inferiore rispetto a quelle maschili, generalmente di 90 minuti, per assicurare che le calciatrici possano gestire le partite in modo efficace e sicuro.
Questi cambiamenti alle regole del gioco testimoniano l’impegno costante per garantire un contesto equo e sicuro per le calciatrici, rispettando le loro esigenze e caratteristiche specifiche.
Le rivalità storiche.

Nel corso della storia di questo sport, si sono sviluppate diverse rivalità tra squadre che hanno contribuito a rendere il gioco ancora più appassionante.
- Italia vs. Germania: Italia e Germania hanno una lunga storia di rivalità nel calcio maschile, ma questa rivalità si è estesa anche al calcio femminile. Le due squadre nazionali si sono affrontate in numerose partite importanti, creando una rivalità accesa e spettacolare.
- Arsenal vs Tottenham: anche nel calcio femminile, l’antico derby di Londra tra Arsenal e Tottenham è molto sentito. Questa rivalità affonda le sue radici nel calcio maschile, ma si è estesa anche a quello femminile. Le partite tra queste due squadre sono spesso intense e vedono accese sfide in campo.
- USA vs Canada: la rivalità tra gli Stati Uniti e il Canada è conosciuta a livello internazionale. Queste due squadre si sono spesso incontrate nelle grandi competizioni, come la Coppa del Mondo e le Olimpiadi, dando vita a partite emozionanti e spettacolari che hanno catturato l’attenzione di milioni di spettatori.
L'impatto del calcio femminile sulla società e l'emancipazione delle donne.
Impatto del calcio femminile sulla società.
Il calcio femminile ha avuto un impatto significativo sulla società, portando a miglioramenti nell’emancipazione delle donne. Prima di tutto ha contribuito a sfatare il mito che il calcio sia uno sport esclusivamente maschile. Le donne hanno dimostrato di poter giocare a calcio a livelli alti, catturando l’attenzione di un pubblico sempre più ampio. Questo ha aiutato a cambiare le percezioni e le convinzioni sulla capacità delle donne di competere nello sport.
Emancipazione delle donne grazie al calcio femminile.
Inoltre questo sport ha svolto anche un ruolo chiave nell’emancipazione delle donne. Grazie alla visibilità e all’opportunità di competere nello sport, le donne hanno potuto sviluppare fiducia in se stesse e dimostrare il loro valore in contesti che tradizionalmente erano riservati agli uomini. Il calcio ha offerto alle donne un’arena in cui dimostrare la loro forza, abilità e passione. Inoltre, lo sport ha favorito l’empowerment delle donne, incoraggiandole a sfidare gli stereotipi di genere e a rompere le barriere che impediscono loro di raggiungere il successo in qualsiasi ambito della vita.
Il futuro del calcio femminile: nuove prospettive e traguardi da raggiungere.

Nuove prospettive per il calcio femminile
Negli ultimi anni, questo sport ha fatto enormi progressi a livello mondiale. Ciò è stato evidente anche nell’aumento del numero di squadre femminili e di eventi dedicati al calcio femminile. Le giocatrici femminili sono diventate sempre più famose e rispettate, e questo sport ha guadagnato una maggiore attenzione mediatica.
Promuovere l'inclusione e l'uguaglianza nel calcio femminile.
Per garantire un futuro ancora più brillante, è importante promuovere l’inclusione e l’uguaglianza in questo sport. Ciò significa creare opportunità paritarie per le ragazze, fornendo loro la possibilità di giocare e svilupparsi come giocatrici. Inoltre, occorre lavorare per eliminare ogni forma di discriminazione nel mondo del calcio, sia sul campo che fuori, e favorire la parità di retribuzione tra atleti maschili e femminili. Solo così il calcio femminile potrà raggiungere pienamente il suo potenziale e continuare a ispirare le nuove generazioni.