La carriera professionale di Maradona è iniziata nell’Argentinos Juniors, dove si ha mosso i primi passi nelle giovanili fino a diventare professionista nel 1976. Nel 1978, Maradona è stato capocannoniere del campionato argentino con 22 reti, dimostrando subito le sue qualità.
Nel 1981, si è trasferito al Boca Juniors, la squadra del cuore di suo padre e quella che sarebbe diventata la squadra di club più importante della sua vita insieme al Napoli. Con il Boca Juniors, Maradona ha vinto un Campionato Metropolitano nel 1981. Tuttavia, a causa dei problemi economici del club, dopo i Mondiali del 1982 si è trasferito al Barcellona, in quello che sarebbe stata la sua prima avventura europea nella carriera.
L'infanzia di Diego Armando Maradona.
La storia di Diego Armando Maradona: il talento che ha conquistato il calcio mondiale.
Diego Armando Maradona, nato il 30 ottobre 1960 a Lanús, in Argentina, è cresciuto in una famiglia modesta. Fin da piccolo, ha mostrato un incredibile talento nel calcio, iniziando a giocare nelle squadre giovanili locali. Nonostante le difficoltà finanziarie, la sua famiglia ha sostenuto il suo sogno di diventare un calciatore professionista.
Diego è cresciuto nel quartiere povero di Villa Fiorito, a Buenos Aires. Fin dall’infanzia, il suo amore per il calcio era evidente mentre giocava per strada con gli amici, utilizzando un pallone improvvisato fatto di giornali e stracci. Questi giochi di strada hanno avuto un ruolo fondamentale nel suo sviluppo come calciatore, contribuendo a migliorare la sua tecnica e a sviluppare l’istinto necessario per affrontare situazioni di gioco complesse.

Argentinos Juniors
Nonostante le sfide incontrate durante l’infanzia e l’adolescenza, Diego è riuscito a raggiungere il successo nel mondo del calcio. Il suo talento eccezionale ha attirato l’attenzione dei talent scout e, a soli 16 anni, è stato chiamato a giocare nella squadra professionistica degli Argentinos Juniors.
Questi primi passi nel calcio hanno segnato l’inizio di una carriera brillante per Diego Armando Maradona, il cui talento straordinario lo ha reso uno dei calciatori più ammirati e celebrati di tutti i tempi.
I primi passi nel calcio giovanile
I primi passi trionfali di Diego Armando Maradona nel calcio: da promessa a fulgido talento della Nazionale argentina, fino all’emozionante ingresso al Boca Juniors, la squadra amata da suo padre “Don” Diego. Il resto è una leggenda destinata a rimanere per sempre incisa nella storia…
Il colpo di Ferlaino: quando Maradona diventò il tesoro del Napoli.

Maradona e Napoli
Nel 1984, Maradona prese la decisione di lasciare la Spagna e diversi club iniziarono ad interessarsi al suo talento. Uno di questi club era il Napoli, anche se in quel momento non aveva la disponibilità economica per effettuare un investimento significativo, superiore a 13 miliardi di vecchie lire. Nonostante ciò, il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, riuscì a realizzare non solo il suo sogno personale, ma anche quello di un’intera città, compiendo una delle scommesse più azzeccate nella storia del calcio italiano. Il modo in cui Ferlaino riuscì nell’impresa è ormai diventato un pezzo di storia del calcio.
Il mito di Maradona a Napoli.
Nel luglio del 1984, Napoli fu travolta da un delirio generale in seguito all’arrivo di Diego Maradona nella squadra di calcio locale. I giornali locali pubblicarono edizioni straordinarie, i giornalisti regalavano copie del giornale alle auto in coda per festeggiare insieme e lo stadio San Paolo si riempì come mai prima. Maradona si mostrò generoso con i bambini e i tifosi, regalando palleggi e sorrisi. La sua presenza a Napoli rappresentava un amore folle tra la città e il giocatore, senza paragoni. Nonostante le mille difficoltà, la gente di Napoli trovava con lui una gioia mai provata prima.
Durante quel periodo di grande successo, il Napoli vinse due Scudetti (1987 e 1989), una Coppa UEFA (1989) e una Coppa Italia. Maradona era osannato come un Dio vivente, un santo protettore e sembrava che portasse Napoli in braccio. La città impazziva di gioia e si raccontava con un malinconico brivido ciò che accadeva alla fine di ogni allenamento, sul piccolo campo di Soccavo, dove anche i bambini più poveri potevano essere presenti.
L’abbraccio dei napoletani era così forte da diventare asfissiante per Maradona, che si rifugiava nella notte per poter uscire di casa. Nonostante i successi, c’erano anche aspetti negativi come le frequentazioni imbarazzanti e le accuse di tossicodipendenza che affondarono Maradona nel vuoto esistenziale di Napoli.
Diego Armando Maradona l'icona del calcio mondiale.

Nonostante tutto, Maradona rimase il miglior calciatore della storia, dimostrando tutto il suo talento durante i Mondiali del 1986. Quel Campionato del Mondo portò gioia non solo al popolo argentino, ma soprattutto a quello napoletano. Maradona ha portato allegria in realtà povere come nessun altro e nel calcio è stato un portabandiera straordinario.
La vita di Maradona è stata segnata da tanti episodi di cui si nasconde un intero mondo: le sue battaglie, le relazioni, gli scontri con i potenti del calcio. Ha commesso errori e ha subito ingiustizie, ma ha sempre avuto l’adorazione dei suoi compagni. Ha venduto l’anima al diavolo ma non ha mai fatto del male agli altri, anche se ne ha subito molto.
La leggendaria punizione di Maradona contro la Juventus, un momento indimenticabile, solo un piede sopraffino può osare tanto.
Non c’è dubbio che lui abbia lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. Le sue gesta sono entrate a pieno titolo nel repertorio delle azioni leggendarie. Non possiamo limitarci a ricordare solo il suo gol contro l’Inghilterra, in quell’Argentina-Inghilterra, dove ha attraversato metà campo per poi dribblare il portiere e segnare.
E nemmeno possiamo ignorare il celebre gol da metà campo al volo contro il Verona.
La qualità sopraffina dei gol di Maradona.
Nonostante abbia segnato meno gol di altri grandi attaccanti del suo tempo e di oggi, la qualità e il valore delle sue giocate compensano abbondantemente i numeri inferiori. Tanto è vero che non è necessario elencare i dati effettivi. Inoltre, va sottolineato che non è mai stato un classico numero 10, si è spesso adattato come trequartista o seconda punta, o addirittura “falso nueve”. Un giocatore completo, un fantasista, che rappresentava sia il fulcro basso che quello alto della squadra. Spesso creava occasioni partendo da posizioni di ala, oppure accompagnava la prima punta e segnava come trequartista avanzato. Talvolta si limitava a fare da metronomo.
Insomma, era un giocatore che faceva la differenza sul campo, senza una posizione fissa. Prendeva la palla, scivolava via dagli avversari e se nessuno riusciva a fermarlo, serviva un compagno o segnava lui stesso. Basta guardare l’assist incredibile nella finale del Mondiale ’86: marcato da tre tedeschi, è riuscito a trovare con il suo occhio e con il suo piede sinistro il varco per servire Burruchaga in porta.
La sua presenza in campo non si misurava solo dai gol segnati, ma anche dall’insieme delle giocate. Alcune di esse erano così straordinarie da suscitare ammirazione anche tra i tifosi e gli allenatori avversari.
Dalla coppa del mondo del 1986 al periodo nero degli anni Novanta.

Coppa del Mondo
La carriera di Maradona è stata costellata da vittorie epiche, sia con il Napoli in Italia ed in Europa, che con la sua nazionale argentina, culminando con la vittoria della Coppa del Mondo nel 1986 in Messico. In quell’edizione del mondiale, Maradona ha segnato due goal iconici contro l’Inghilterra: uno con la mano, che rimarrà sempre controverso, e uno straordinario, considerato il più bello della storia del calcio, che gli ha valso il soprannome di “Barillete cosmico” da parte del commentatore uruguayano Victor Hugo Morales.
Tuttavia, dopo quei trionfi, è iniziato un periodo difficile per Maradona. La finale persa contro la Germania nel mondiale del 1990 in Italia, l’addio tormentato al Napoli, gli eccessi personali che hanno segnato la sua vita, il ritorno al calcio giocato con il mondiale del 1994 negli Stati Uniti e infine le accuse di doping che lo hanno nuovamente gettato nell’inferno.
La sua vita è stata un susseguirsi di alti e bassi che lo hanno accompagnato fino alla fine dei suoi giorni, il 25 novembre 2020, quando è morto l’uomo Diego ma è nato l’eterno mito di Maradona.
Il ritiro dal calcio nel 1997.
Dopo una brillante carriera, Maradona ha annunciato il suo ritiro dal calcio nel 1997. Questa decisione è presa dopo anni di lotta contro la dipendenza da droghe e problemi di salute.
Durante la sua ultima partita, giocata in un amichevole tra Argentina e Giamaica, Maradona è stato sostituito al 37º minuto, scorgendo le lacrime nei suoi occhi. Questo momento toccante ha segnato la fine di una leggenda del calcio.
Dopo il ritiro, Maradona ha affrontato molte sfide personali, ma ha anche intrapreso diverse attività nel calcio, come l’allenatore e il commentatore sportivo, rimanendo dentro il mondo del calcio nonostante i suoi alti e bassi personali.
Quando Maradona incantò Acerra.
Durante la sua carriera calcistica, Diego Armando Maradona ha lasciato un’impronta indelebile ovunque sia passato. Uno dei suoi momenti più memorabili è stato quando incantò la piccola città di Acerra, in Italia, durante una partita di beneficenza.
Durante quel match, Maradona dimostrò tutta la sua magia calcistica, lasciando il pubblico estasiato davanti alle sue gesta. Con dribbling incredibili e velocità fulminea, sembrava potesse superare qualunque avversario. Ogni suo tocco di palla era un’opera d’arte e Acerra ne era affascinata.
Quel giorno, le strade si svuotarono e tutto il paese si riunì davanti ai televisori per vedere quello spettacolo unico. Il nome di Maradona era sulla bocca di tutti, e quell’incontro con Acerra sarebbe rimasto nella memoria collettiva ancora per molto tempo.
Maradona con la nazionale.
Il rapporto di Maradona con i club con cui ha giocato è caratterizzato da alti e bassi, ma con la nazionale argentina c’è sempre stato solo amore.
Escluso da Cesar Luis Menotti dai convocati per il Mondiale del 1978 che si è tenuto in Argentina e che l’Argentina ha vinto, Maradona ha trovato la sua rivincita l’anno successivo, quando ha guidato la nazionale Under 20 alla vittoria ai Mondiali in Giappone. Tuttavia, il Mondiale del 1982 in Spagna non è stato fortunato né per lui né per la sua squadra, che è stata eliminata nella seconda fase ad opera di Italia e Brasile. Ma nel 1986 in Messico, Maradona è stato il protagonista assoluto e ha trascinato la sua nazionale alla vittoria finale.
Nel 1990, l’Argentina si presentava come campione in carica al Mondiale in Italia, ma sembrava non avere più la squadra necessaria per confermarsi. Tuttavia, Maradona è stato straordinario e praticamente da solo ha portato la sua nazionale fino alla finale contro la Germania Ovest, persa per 1-0.
In quell’occasione, tutta l’Italia si schierò contro Diego, fischiandolo in ogni stadio. Ma Maradona chiamò a raccolta tutti i napoletani, invitandoli a tifare per lui e per la sua nazionale nella semifinale giocata al San Paolo contro l’Italia. Diego riuscì nel suo intento e divenne sempre di più un’icona popolare.
Nel 1994, Maradona tornò in nazionale per giocare il Mondiale negli Stati Uniti, ma venne trovato positivo dopo la partita contro la Nigeria e fu squalificato dalla FIFA. Maradona attaccò duramente i vertici del calcio mondiale, accusandoli di averlo attirato in una trappola. Quell’estate segnò la fine della carriera calcistica del genio assoluto sul palcoscenico da giocatore.
Io corro, io lotto, ma soprattutto dialogo con la palla, per divertire la gente. Diego Armando Maradona
La squalifica per doping nel 1991.
Nel corso della sua carriera calcistica, Diego Armando Maradona ha affrontato vari ostacoli, tra cui una squalifica per doping nel 1991. Durante una partita di serie A italiana, Maradona è stato trovato positivo al test antidoping per cocaina, un fatto che ha suscitato grande scalpore nel mondo del calcio.
La squalifica ha avuto conseguenze significative per Maradona e per il suo club, il Napoli. L’atleta argentino è stato squalificato per quindici mesi e il Napoli ha subito una penalizzazione di nove punti in classifica. Questa squalifica ha segnato un punto di svolta nella carriera di Maradona e ha avuto un impatto duraturo sulla sua reputazione nel mondo del calcio.
Nonostante la squalifica, Maradona è riuscito a rimanere nel cuore dei tifosi e a tornare in campo dopo la sua squalifica. Questo episodio ha evidenziato la lotta di Maradona contro la dipendenza dalla droga e ha mostrato la sua resilienza nel perseverare nel calcio nonostante gli ostacoli incontrati lungo il percorso.
Il fine carriera.
Dopo la sua squalifica per doping, Maradona ha ripreso a giocare nel 1992 nella Liga con il Siviglia. Tuttavia, non è stato più lo stesso giocatore di prima. Successivamente, è tornato in Argentina per giocare con il Newell’s Old Boys fino al 1994. Questa scelta gli ha permesso di prepararsi per i Mondiali del 1994 negli Stati Uniti.
Dopo il calcio: la vita e le sfide di Maradona dopo la carriera sportiva.

Dopo la sua carriera sportiva, Maradona ha affrontato molte difficoltà nella sua vita.
- Dipendenza dalla droga: Maradona ha lottato con una grave dipendenza dalla cocaina, che ha avuto un impatto negativo sulla sua salute e sulle sue relazioni personali.
- Problemi finanziari: nonostante i guadagni eccezionali durante la sua carriera, Maradona ha avuto numerosi problemi finanziari a causa di cattive gestioni finanziarie e scontri legali.
- Salute fragile: a causa del suo stile di vita sregolato, Maradona ha avuto diversi problemi di salute, tra cui problemi cardiaci e problemi di peso.
Nonostante queste sfide, Maradona è diventato un’icona del calcio mondiale e il suo contributo al sport rimane indimenticabile.
25 novembre 2021: Maradona muore.
Il 25 novembre 2021, il mondo dello sport ha perso una leggenda: Diego Armando Maradona. La morte di Maradona ha lasciato un vuoto nel cuore di milioni di appassionati di calcio in tutto il mondo. Conosciuto come uno dei più grandi giocatori del suo tempo, Maradona ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. La sua straordinaria abilità sul campo, la sua tecnica impeccabile e la sua passione per il gioco lo hanno reso un’icona del calcio mondiale. La sua morte è stata un duro colpo per il mondo dello sport, ma il suo ricordo vivrà per sempre nella memoria di coloro che amano il calcio.
Il ricordo eterno: l'eredità di Maradona nella storia del calcio.

Diego Armando Maradona, con il suo talento unico e la sua personalità carismatica, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. La sua carriera è stata caratterizzata da vittorie straordinarie e momenti indimenticabili che hanno lasciato il segno nella mente di milioni di appassionati in tutto il mondo.
Maradona è un’icona dello sport, un simbolo di speranza e successo per molti giovani calciatori che hanno cercato di emularlo. La sua abilità nel giostrare il pallone era stupefacente e spettacolare da guardare. Con agilità, velocità e una visione del gioco unica, riusciva a superare difensori e portieri con facilità. La sua tecnica e la sua creatività hanno rivoluzionato il modo di giocare a calcio e hanno ispirato generazioni di calciatori.
Ma non solo le sue capacità sul campo lo hanno reso una leggenda, anche la sua personalità affascinante e controversa ha contribuito a renderlo un personaggio unico. Il suo carattere focoso e passionale lo ha reso amato dai suoi tifosi, ma anche odiato dai suoi avversari. Era un giocatore che non temeva di mettere il piede duro quando necessario, un leader carismatico che sapeva guidare la sua squadra verso la vittoria.
Il ricordo di Maradona rimarrà per sempre nella storia del calcio. Le sue gesta e le sue imprese sono diventate leggendarie e continueranno a ispirare i giovani calciatori di tutto il mondo. La sua eredità non si limita solo ai trofei vinti, ma si estende alla sua influenza sullo sport stesso, che continuerà a essere sentita per generazioni a venire.
Un viaggio straordinario
La storia di Diego Armando Maradona è un viaggio straordinario dalla povertà all’immortalità del calcio. La sua infanzia difficile lo ha forgiato in un giocatore determinato e audace, il cui talento ha conquistato il cuore del pubblico a livello globale. Le sue imprese sul campo sono entrate nella storia del calcio e continueranno a essere raccontate per le generazioni a venire. Maradona ha dimostrato che anche se può essere difficile superare gli ostacoli nella vita, la passione e l’impegno possono condurci alla grandezza.